I Giorni dell’Anticristo,
il nemico dei Tempi Finali.
2 Puntata
L’Anticristo probabilmente non sarà
di razza giudaica
E cominciando a parlare della razza, fu sempre credenza che l’Anticristo apparterà a quella giudaica; eppure, già osservava il Bossuet «ciò non può essere che probabile, che una semplice congettura».
Infatti, gli argomenti a cui la gran maggioranza degli stessi Padri e Dottori ricorrono per asserire ciò, si possono ridurre ai seguenti. Il profeta Daniele, annunziando l’Anticristo, lo rappresenta sotto forma di piccolo corno. Ciò vuol significare – concludono costoro - che nascerà dalla piccola tribù dei Giudei. Questa piccola tribù dovrebbe poi essere quella di Dan e lo deducono dall’altra profezia di Giacobbe, dove il Santo Patriarca paragona la suddetta tribù ad un piccolo, astuto e feroce serpente (cfr.Gen XLIX,17). Ma si può obbiettare che da questa tribù vennero fuori già parecchi personaggi, a cui, come Sansone, ben si possono applicare tali attributi. S’insiste, però, affermando, che San Giovanni, nell’enumerazione che al capitolo VII della sua Apocalisse fa di tutte le tribù d’Israele per dirci che di ciascuna si trovano in Cielo duodecim milia signati, non nomina quella di Dan in vista dell’Anticristo che dovrà da essa uscire. Fu, però, bene osservato che il silenzio di San Giovanni, posto che sia reale, non prova nulla, atteso ché nella maggior parte delle enumerazioni bibliche vi è sempre qualche tribù omessa: ora è quella di Levi; ora quella di Simeone etc…Del resto, non è certo che il silenzio di San Giovanni sia reale e si può pensare col Calmet che quest’apostolo non avesse omesso Dan. Uno dei primi copisti, ingannato dalla somiglianza di Λ con М avrà letto Мαν invece di Δαν e avrà scritto Мαν, abbreviazione di Manasse, che poi sarebbe passata nel testo. L’ipotesi è tanto più plausibile, perché la presenza di Manasse nell’enumerazione dell’Apocalisse non ha ragion d’essere, non essendo questa tribù che una divisione di quella di Giuseppe, il cui nome è menzionato in questo passo.
In merito a ciò, i Padri che ricorsero a questo e ad altri testi biblici per provare l’origine giudaica, o quantomeno danita dell’Anticristo, lungi dal darci la cosa come certa, si servono prudentemente di espressioni dubitative come le seguenti: «Si pensa» (existimatur); «Io suppongo» (ego arbitror)«Si riferisce da qualcuno» (nonulli ferunt); «È riferito» (fertur) ecc…Se, poi, a queste espressioni, le quali denotano opinioni personali piuttosto che una vera tradizione, si aggiunga la mancanza d’unanimità dei Padri, ed anche il fatto storico ed indubitabile che, dopo venti e più secoli, tutte le tribù d’Israele sono tutte confuse in uno scompiglio inestricabile e le genealogie perite, si converrà che – come conviene anche il Lémann – l’opinione secondo l’Anticristo nascerebbe dalla tribù di Dan e dalla razza giudaica è assai discutibile.
Né possono conferirle maggior probabilità argomenti di semplice antitesi come questo di Sant’Ippolito (Oratio de consummat. Mundi) e di parecchi altri scrittori ecclesiastici: «Il Cristo essendo nati dagli Ebrei, anche il suo miglior avversario avrà dunque la medesima origine».
Piuttosto un certo qual valore positivo sembrerebbe avere quest’altro argomento, dedotto da queste parole di Gesù ai Giudei: «Io sono venuto in nome del Padre mio e non mi ricevete; se un altro verrà di propria autorità, lo riceverete» (Ioann V,43). Ma, come già con l’Aquinate osservammo, non è proprio certo che il Divin Maestro che qui alluda all’Anticristo ed è invece più probabile che intendesse accennare in generale ai falsi profeti o messia che sarebbero venuti dopo di Lui, e dei quali parla pure nel suo famoso «Discorso sulle Cose Ultime». E, infatti, poco dopo la sua ascensione, si levò in Samaria un impostore che pretendeva di ritrovare i Vasi sacri del Tabernacolo, sepolti da Mosè sul monte Garizim. I Samaritani, che facevano appunto coincidere questa scoperta con la venuta del Messia, non esitarono a crederlo tale e si raccolsero numerosi attorno a lui, finché non li dispersero i soldati di Pilato.
Poco dopo, sotto l’impertore Cuspio Fado, ne sorse un altro, un certo Teuda, che si spacciava pure per un gran profeta, un nuovo Messia. Centinaia di fanatici già come tale l’adoravano e seguivano. Ma presto furono anch’essi dispersi e il loro preteso dio giustiziato.
A lui seguì un altro Ebreo d’Egitto che riuscì pure a farsi credere il Messia e a raccogliere attorno a sé quattromila dispersi, con i quali si accampò sul Monte degli Ulivi, annunziando che ad un suo cenno non sarebbe più rimasto del Tempio di Gerusalemme, pietra su pietra. Invece, è sul Monte degli Ulivi che non rimase più nessun uomo, perché tutti sbandati ed uccisi dal nuovo procuratore romano Felice.
Intanto in Samaria era tornato a sedurre il popolo con falsi segni ed incantesimi, il famigerato Simon Mago che si faceva passare per la «Grande Potenza di Dio».
A questi primi messia, più o meno nazionali, ne seguirono nel corso dei secoli parecchi, che sebbene stranieri, gli Ebrei non esitarono come tali a riconoscere e venerare, il che prova non solo ognuno da essi ricevuto come il messia non debba essere l’Anticristo, ma come, per venire così ricevuto, non è neppure necessario che provenga dalla loro razza. Infatti, nel Gran Sinedrio, tenutosi a Parigi nel 1807, essi coprirono il nome di Napoleone di elogi e di fiori biblici esclusivamente riservati al Messia. Hanno riconosciuto il messia persino nei famosi princìpi della Rivoluzione francese: «Il Messia è venuto per noi il 28 febbraio 1790 con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo»(cfr. Arch. Israel, a. 1847). A più forte ragionano ai nostri giorni negli uomini della Rivoluzione russa.
Pertanto, l’argomento che siccome l’Anticristo sarà ricevuto e considerato dagli Ebrei come l’aspettato Messia dovrà, quindi, appartenere alla loro razza, non può avere più alcun valore.
Concludiamo, quindi, prudentemente col dire che sebbene da certe interpretazioni bibliche ed opinioni di parecchi Padri è assai probabile che l’Anticristo appartenga alla razza giudaica; tuttavia, potrebbe pure appartenere a quella mongolica, germanica, americana o australiana ecc…Solo l’avvenire scioglierà una tale questione, come pure quell’altra riguardante la sua patria o il luogo della sua nascita.
CONTINUA…