ForumFree

A proposito della grande apostasia

« Older   Newer »
  Share  
aragorn88
view post Posted on 2/4/2006, 23:06




A PROPOSITO DELLA GRANDE APOSTASIA.



Articolo di Romano Amerio.


[In questo articolo abbiamo attinto abbondantemente
da Iota Unum]


Non c'è giorno, ormai, in cui i quotidiani non riportino
elogiativamente episodi di scientifica ed entusiastica
autodemolizione della Chiesa umanamente intesa, in un delirio di
malcelata autoglorificazione di denigratori autodichiaratisi piú
virtuosi di tutti.

Noi, al vile linciaggio della Sposa di Cristo senza macchia e senza
ruga, (Efesini, V ,27), non ci uniamo.

La Santa Chiesa è santa perché è congiunta come corpo mistico a
Nostro Signore Gesú Cristo, vero uomo e vero Dio, suo santissimo
Capo.
La Santa Chiesa è santa perché possiede la Santa Eucarestia, in cui
è presente Nostro Signore Gesú Cristo, vero uomo e vero Dio; perché
possiede il culto legittimo del Sacrificio; perché possiede lo
strumento salutare dei Sacramenti; perché possiede in modo
infallibile e indefettibile la Verità Rivelata.

«Non deve recare meraviglia che la Chiesa sia detta santa, sebbene
contenga molti peccatori; giacché i fedeli si chiamano santi, in
quanto… mediante la fede e il battesimo si sono consacrati a Cristo,
anche se poi peccano… San Paolo chiama i fedeli di Corinto
santificati e santi (I Corinti, I, 2), sebbene sia noto che ve ne
fossero taluni che egli acerbamente rimproverava come carnali e
peggio (I Corinti, III, 3)» (Catechismo Tridentino, Parte prima,
Articolo nono, n. l 13).

È la Santa Chiesa, perché santa, che rende santi gli uomini, non
sono gli uomini, santi o peccatori, che rendono la Chiesa santa o
peccatrice.
La Santa Chiesa, pertanto, non può chiedere perdono, (tanto meno
agli uomini), perché ne può aver peccato in ciò che ha fatto in
quanto Santa Chiesa, ne può contraddire se stessa, o, meglio, il suo Capo, vero uomo e vero Dio, che la regge.
Nemmeno può la Santa Chiesa, in quanto Santa Chiesa, chiedere
perdono di quello che in campo temporale gli uomini di chiesa e i
cristiani, (ma non la Santa Chiesa), contraddicendo i suoi santi
insegnamenti, possono aver fatto di male: non ne ha, infatti,
nessuna responsabilità propria perché tale male temporale
necessariamente è fuori dal suo campo proprio di azione, campo
soprannaturale in cui è necessariamente Santa.
(Nostro Signore Gesú Cristo non è meno Santo né deve chiedere
perdono se Giuda scelse liberamente di tradirlo e di dannarsi).

La Santa Chiesa può dare un giudizio morale su specifici episodi
temporali che abbiano avuto come protagonisti uomini, anche di
chiesa, ma è solo l'offensore che può propriamente chiedere perdono,
se pentito, cosí come è solo l' offeso che può propriamente
concederlo, se vuole.
Il postero che giudica un suo antenato come offensore non può
pretendere, né ha il diritto, di chiedere perdono per l'antenato che
a suo tempo ha sempre creduto di essersi comportato rettamente,
(anzi, cosí facendo lo disonora), cosí come il postero che ritiene
che un suo antenato sia stato offeso, non può pretendere scuse e
riparazioni a proprio favore dal postero del preteso offensore del
suo antenato.

(Non ci risulta, peraltro, che la Chiesa Post-Conciliare - dolente
per le pretese colpe altrui e mai per le proprie - coerentemente con
la propria filosofia, abbia ancora inoltrata domanda di risarcimento
danni e di scuse agli identificabili posteri di coloro che hanno
fatto crocifiggere Nostro Signore e perseguitare San Paolo:
grossolana dimenticanza o convinzione che Nostro Signore e San Paolo
siano stati trattati come meritavano?).

Con la denigrazione sistematica, strumentale e artificiosa. (per di
piú in base a discutibili criteri socio-politici non esistenti
all'epoca dei fatti criticati), e con il chiedere impropriamente
perdono apparentemente come Istituzione, invece che con l'emettere
giudizi morali su uomini e fatti specifici, la Chiesa Post-
Conciliare finisce per addebitare alla Santa Chiesa cioè a Nostro

Signore e San Paolo
siano stati trattati come meritavano?).

Con la denigrazione sistematica, strumentale e artificiosa. (per di
piú in base a discutibili criteri socio-politici non esistenti
all'epoca dei fatti criticati), e con il chiedere impropriamente
perdono apparentemente come Istituzione, invece che con l'emettere
giudizi morali su uomini e fatti specifici, la Chiesa Post-
Conciliare finisce per addebitare alla Santa Chiesa cioè a Nostro
Signore Gesú Cristo stesso la responsabilità del rifiuto offertogli
dagli uomini, incolpandolo, insieme alla Sua Santa Chiesa, di non
essersi bene e sufficientemente manifestato, di non aver adempiuto
il suo dovere di salvatore del mondo.

Il vero si è che la riuscita della Chiesa non è un fatto della
storia, ma della religione e della fede: non si può riguardare
l'azione della Chiesa, che è essenzialmente spirituale e
ultramondana, (anche quando è temporale), come se valessero per lei
le leggi di un negoziato tutto umano.

La indebita, impropria, e unilaterale richiesta di perdono, iniziata
a proposito di discutibili ma specifici falli della Chiesa storica,
non a caso nella percezione collettiva verrà fatta diventare
gradatamente, (col moltiplicarsi di acritiche scuse nemmeno
richieste), una generale scontata ammissione di peccaminosità di
tutto l'operato indistintamente di duemila anni di storia della
Chiesa.

Fatta accettare ai fedeli, in nome di una pretesa purificazione, la
condanna in blocco di tutto l'operato storico della Chiesa, allora
sarà facile portarli ad accomunare automaticamente nella condanna

anche il santo operato spirituale proprio della Santa Chiesa in
campo dottrinale e morale, (perché anch'esso svolto temporalmente
nella storia), e cosí i falsi pastori avranno condotta ad apostatare
di fatto la maggior parte delle pecorelle, senza che esse ne abbiano
coscienza!

Infine, spogliata, agli occhi dei piú, la Santa Chiesa della sua
Santità, la Chiesa Post-Conciliare potrà sostituirsi ad essa.

Sarà, forse, questo il modo in cui, (come dice San Paolo in II
Tessalonicesi, II, 1-4), alla fine dei tempi, avverrà la Grande
Apostasia e in cui l'Anticristo siederà nel tempio di Dio,
proclamando se stesso Dio?


Tratto da: http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=231117









 
Top
0 replies since 2/4/2006, 23:06   97 views
  Share